mercoledì 25 gennaio 2012

il femminile e la danza del ventre

La danza orientale trova il suo fulcro in un unico concetto la "femminilità". Questa danza porta in sè le radici di antichi riruali propiziatori di fertilità della natura.

L'obbiettivo di questa danza è riportare in auge fra le donne la sinuosità e la grazia, non rientra il dimagrimento forzato e non contempla la taglia 34.

L'aspetto longilineo della donna,  proposto dalla moda e assimilato dal mondo femminile e direi anche maschile, è quello di una donna che ha spalle larghe fianchi stretti, un aspetto decisamente maschile.

La danza classica cavalca questo stereotipo della donna evanescente, eterea, esile che viene lanciata verso l'alto, verso il cielo, perdendo così il contatto con la madre terra, con le "rotondità" che sono state sempre una prerogativa femminile. Perchè i pianeti sono tondi e non quadrati o triangolari. Il cerchi, il tondo da sempre sono colegati al femminile.

La danza del ventre ha questo nome perchè è legata intimamente al movimento che assume il ventre e il bacino.

Il Ventre nell'antichità era considerato il contenitore di una nuova vita e perciò intimamente collegato alla Grande Madre generatrice di ogni cosa.

La danza preparava al corteggiamento, all'accoppiamento, alla creazione di una nuova vita e... al piacere, alla gioia dell'unione.

La danza del ventre è una danza di guarigione, è mia opinone e non solo mia che tale danza opera nell'organismo a livello cellulare, influenzando il sistema neuro-vegetativo, il ritmo cardiaco e tutto l'apparato uro-genitale, attiva il "chi" o energia vitale in un punto posto tre dita dietro l'ombellico.

Ritengo che il più grande beneficio che una donna possa ricevere dal praticare questa danza sia la riscoperta della propria femminilità, in un momento storico (che ormai dura da alcuni millenni)  in cui la donna, per affermarsi, pare debba rinnegare il suo femminile, la sua sacralità.

Ai tempi in cui il culto della Grande Madre non era stato bandito dall'affermarsi delle grandi religioni monoteistiche, la danza del ventre sottolineva l'unione tra donna, natura e divinità e vigeva la "sorrelanza" un filo comune che legava tutte le donne e che bandiva gelosie e conflitti tra le donne.

La danza del ventre rientra tra le danze sacre che si opponevano a visione egoista, moralista, misogina, violenta e artificiale della vita e dei rapporti; è una danza che parla del corpo della donna, del sesso, dellunione fisica tra una donna e un uomo, del piacere sessuale, della gioia, dell'eccitazione, della rabbia, delle emozioni, di quello che chiamiamo vita!

Mi piace riportare una interpretazione della carta dei tarocchi "la papessa" :

La Dea recita: "Fate sì che Mi veneri un cuore pieno di gioia, perchè ricordate: tutti gli atti di amore e di piacere sono Miei rituali.

E voi che cercate di conoscerMi, sappiate che la vostra ricerca e il vostro struggimento saranno vani se non conoscerete il Mistero: perchè, se non trovate dentro di voi ciò che cercate, non lo troverete in nessun altro luogo. Poichè ricordate, sono stata con voi fin dal pricipio e, sono ciò che si ottiene alla fine del viaggio."

Se le donne non riscoprono il loro "potere" ho poche speranze che questo mondo cambi in meglio, abbiamo sotto gli occhi cosa ha prodotto un mondo governato dal "patriarcato".

Alla prossima buona serata.

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